Marisa, gita a San Leo
Partiti di buon ora dopo aver percorso
l’autostrada A14 fino a Rimini nord
e attraversato l’incantevole S.Arcangelo
di Romagna ci siamo inoltrati nella
valle del Marecchia. Uno sguardo in
alto agli antichi borghi di Verrucchio
sulla sinistra e di Torriana sulla destra,
oltrepassato il bivio per S.Marino siamo
entrati nelle antiche terre del Montefeltro….il
cartello indica S.Leo 9 chilometri il
Doral si arrampica per la stretta strada
in salita fino a raggiungere l’arco
che delimita l’entrata nel
Antico paese medievale… uno sguardo
all’arco.. “ma ci passiamo da li??”
ci passiamo… con molta attenzione ma
passiamo.. attraversiamo l’antico borgo
fino al parcheggio indicato come sosta
camper spazioso ombreggiato.. ma piu’
che altro un parcheggio se si esclude
la fontana. Ci inoltriamo a piedi verso
il centro del borgo per una visita all’antichissima
Pieve alla Madonna ,Lasciata la Pieve
ci incamminiamo verso il Duomo che dista
da questa solo poche decine di metri,.i
due monumenti sono molto belli al loro
interno nel silenzio e nella penombra
si respira l’aria di secoli lontani.
Lasciato anche il duomo ci incamminiamo
nel paese.. ovviamente per vedere i
negozi che come sempre vendono la stessa
cosa.. ma che come sempre.. le donne
devono vedere.. una sosta all’antico
forno per comprare il pane e i prodotti
locali che Marisa conosce bene essendo
nativa del posto..la crescia.. e altri
dolci
Pieve alla Madonna La Cella di Cagliostro nella fortezza di S.Leo
poi si decide di andare alla fortezza… lei guarda lassu’ e dice.. tu sei matto…a piedi mai… fortuna che e’ bassa stagione.. non c’e’ quasi nessuno in giro… ripreso il doral ci arrampichiamo di nuovo fino a raggiungere l’antica fortezza di S.Leo, nel parcheggio pranziamo con la vista bellissima delle colline del montefeltro. Finito il pranzo e ovviamente attaccato il generatore perche’ se non beve il caffe’ dell’alicia non puo’ sopravivere entriamo nella fortezza….un luogo pieno di storia nel corso dei secoli.. prigione di Giuseppe Balsamo detto conte di Cagliostro, prigione del Rinascimento e dell’eultima guerra…. La visita e’ molto bella e interessante a parte il rifiuto di Marisa ad entrare nella cella di Cagliostro per l’evidente fifa di sentire l’anima del morto che pare vagare ancora li da secoli. Finita la visita decidiamo di scendere il fino al mare per dormire alla sosta camper di Fano a pochi metri dal mare… mare che durante la notte a causa dell’uragano sembra arrivare fino al camper..dopo una notte da incubo (per me..) e da ghiro (per lei..) riprendiamo la strada di casa..da Pesaro prendiamo la panoramica e iniziamo a salire di nuovo.. ci fermiano in alto con la splendida vista del mare di sotto e pranziamo…dopo il pranzo ovviamente il generatore perche’ senza il caffe dell’alicia..ecc ecc. ecc… riprendiamo la strada di casa.. scendiamo e ci fermiamo al limite di vallugola dove parcheggiare e’ piu’ che un miraggio.. delusi riprendiamo la strada verso casa fino a raggiungere Gabicce monte.. Gabicce e infine Cattolica da cui riprendiamo l’autostrada… come sempre.. pochi chilometri e tante cose belle da vedere
Marisa, Gita ai colli euganei
e dintorni
Aprile ogni giorno un barile…
siamo partiti appunto da
Mordano sotto un barile
di acqua scrosciante…una
sosta all’ipercoop di Ferrara
per rifornirci di viveri
e le spazzole del tergicristallo
colassate piu’ o meno ad
Argenta, da Ferrara autostrada
direzione Padova. Usciti
a Villamarzana-Rovigo sud
abbiamo imboccato la transpolesana
con prima sosta a Fratta
Polesine per la visita alla
villa Badoer del Palladio
e alla casa natale di Giacomo
Matteotti. Abbiamo pranzato
parcheggiati di fianco al
canale. Ripartiti, la sosta
successiva e stata a Badia
Polesine con visita all’Abbazia
della Vangadizza e all’oratorio
della Beata Vergine della
Salute. Di nuovo in marcia
diretti a Montagnana una
spendida cittadina fortificata
medievale in cui abbiamo
pernottato nell’area gratuita
comunale, tranquilla e silenziosa
(a parte il nostro generatore
che ha fatto scappare dei
tedeschi ma alla Marisa
piace il caffè dell’alicia
che aimee…va solo a 220v….)
a due passi da una porta
della città aperta nelle
mura perfettamente conservate.
Arquà Petrarca La tomba di Petrarca
Fatta la pace con i tedeschi
e sistemati, siamo entrati
in questo meraviglioso paese
rimasto quasi come al medio
evo. Nella grande piazza
abbiamo visitato il duomo
e ovviamente i negozi che
vendono la stessa roba ovunque
ma che una donna non può
tralasciare....fortunatamente
ci sono i portici. Dopo
una notte tranquilla siamo
ripartiti in direzione dei
colli Euganei con sosta
a Arquà Petrarca, un delizioso
borgo medievale con visita
alla casa natale del sommo
poeta Petrarca e alla sua
tomba nel piazzale della
chiesa di Santa Maria Assunta.
Dopo il pranzo nel parcheggio
del borgo abbiamo preso
la strada del ritorno attraversando
la rigogliosa natura dei
colli Euganei, una piccola
sosta a Monselice a da li
autostrada . Pochi chilometri..
tante cose belle da vedere.
Viaggio realizzato con l’Elnag
di Marisa
Graziana dal 4 al 8 dicembre
2009 Uscita in TOSCANA:
Parco Archeominerario di
S. Silvestro - Populonia
- Piombino
Coinvolti nel tour n. 14
camper e quasi 30 camperisti.
Ritrovo verso sera del venerdì
4 nell'ampio parcheggio
a ridosso delle mura di
Monteriggioni; di lì una
comoda scalinata consente
in pochi istanti di raggiungere
la cima del poggio e l'ingresso
al paese.
5/12- Al sabato mattina
visita alla graziosa cittadina
di MONTERIGGIONI (prov.
di Siena), significativo
esempio di "terra murata",
fondata dai Senesi nel 1203,
come avamposto utile durante
il lungo periodo di rivalità
con i fiorentini. E' racchiusa
entro una cinta di 570 m.
di mura ancora intatte,
con 14 torri quadrangolari.
Di qui si vedono le Alpi
Apuane, oggi con le cime
innevate. Ci spostiamo all'Abbazia
di S. GALGANO, sostando
nel grande parcheggio a
pagamento, a livelli diversificati.
L'abbazia si eleva isolata
nella campagna toscana ed
è scoperchiata. Rimangono
quindi le mura, i possenti
pilastri e le grandi finestrature,
che fanno un gioco unico
di luci e ombre, e testimoniano
la potenza anche economica
della comunità monastica
che aveva realizzato questa
insigne architettura gotico-cistercense.
Dopo aver passato un po'
di tempo all'interno dell'abbazia
priva di tetto, con il pavimento
invaso dal prato, passiamo
a pranzare al vicino Agriturismo,
gustando i decisi sapori
della cucina toscana. Poi,
con scopi cultural-digestivi,
saliamo a piedi fino alla
cappella di Montesiepi,
dedicata a S. Galgano (il
nobile Galgano Guidotti),
dove all'interno di un edificio
a pianta circolare vi è
ancora l'elsa della sua
spada infissa nella roccia,
e nella cappelletta laterale
ci sono alcuni dipinti di
Ambrogio Lorenzetti.
Prossima tappa è MASSA MARITTIMA
(prov. di Grosseto), davvero
interessante. Visita al
bel centro medioevale, soffermandoci
soprattutto nella piazza
che è il centro monumentale
della cittadina, pittoresca
nella sua irregolarità.
Tra tutti gli edifici spicca
il duomo, capolavoro dell'arte
romanico-gotica di tipo
pisano, con facciata a tre
ordini di arcate, la cupola
poligonale dell'abside ed
il poderoso campanile. Continuando
la passeggiata per il centro,
dopo una salita raggiungiamo
la duecentesca Torre del
Candeliere, unita alla vicina
Porta delle Silici da un
ardito arco a ponte; vicino
c'è la Fortezza dei Senesi.
Raggiungiamo la zona delle
colline metallifere: a CAMPIGLIA
MARITTIMA ci posizioniamo
per la nottata nel parcheggio
in fondo al paese, grande,
con possibilità di acqua
e scarico, ma per diversi
camper c'è posto soltanto
in pendenza, tale che neppure
l'uso delle zeppe riesce
a correggere. Dopo cena
qualcuno di noi fa un giro
per il paese, che ha un
impianto mosso e articolato
e che fu castello dei conti
della Gherardesca; ancora
oggi conserva testimonianze
di edilizia civile medioevale.
Bello il palazzo Pretorio,
con la facciata ricca di
stemmi di podestà. Sulla
sommità ci sono i suggestivi
resti della rocca (il giorno
dopo verificheremo che da
questa rocca si comunicava
con quella di S. Silvestro
e viceversa).
domenica 6/12 - Il territorio
campigliese fin dall'età
etrusca fu sfruttato per
le risorse minerarie (rame
- ferro - piombo argentifero
- marmi), intensivamente
durante il Medio Evo e ancora
nel 1500 per iniziativa
di Cosimo I de' Medici;
in tempi più recenti l'attività
si è concentrata sulle cave
di calcare. Dal 1976 l'attività
estrattiva è stata completamente
abbandonata, e con lungimiranza
questo luogo non è stato
lasciato decadere, ma è
stato trasformato nel PARCO
ARCHEOMINERARIO DI SAN SILVESTRO,
che fa parte dei Parchi
della Val Cornia. Rappresenta
un'area di notevole interesse
storico-documentario e naturalistico.
Siamo accolti al Centro
visite da Laura, che ci
fa da guida e ci conduce
(dopo che abbiamo messo
cuffiette e caschi di protezione)
a visionare la Miniera del
Temperino e poi un'altra
galleria sotterranea, la
Lanzi-Temperino, a bordo
del trenino giallo. Pomeriggio:
spostamento nella valle
dei Lanzi (abbreviativo
di Lanzichenecchi, a testimoniare
la presenza di maestranze
tirolesi, ovvero "tedesche"
dedicate all'attività mineraria),
dove c'è il giallo palazzo
Gowett, ora adibito ad ostello.
A piedi, con un breve percorso
in salita, si raggiunge
la Rocca di S. Silvestro,
posta su un colle in una
pregevole cornice naturalistica,
fondata tra X e XI sec.
per lo sfruttamento dei
giacimenti e abitata fino
al 1400; il vecchio abitato
è circondato da una cinta
muraria ben conservata per
lunghi tratti; sulla sommità
è ubicato il cassero con
la torre di guardia e la
residenza signorile; nelle
adiacenze la chiesetta,
il forno e il frantoio.
A sera cena medioevale al
ristorante Santa Barbara
(sempre all'interno del
Parco, e quindi in località
Temperino - Campiglia Marittima,
tel. 0565 838791- 70546).
Nottata nel parcheggio del
Parco, in basso ed in mezzo
alla radura, in attesa di
qualche cinghiale, che però
non arriva....
lunedì 7/12 - Percorriamo
un tratto della strada litoranea
Riva degli Etruschi, e dopo
S. Vincenzo sostiamo al
Parco Archelogico di Populonia
/ Baratti, che si estende
per 80 ettari dove sorgeva
la città etrusca e romana,
nota fin dall'antichità
anch'essa per l'intensa
attività metallurgica. Ci
guida Barbara; al mattino
visita della parte bassa,
con le vaste necropoli e
le diverse tipologie di
sepolture (tombe scavate
nella roccia, - a tumulo
- a edicola - a sarcofago);
al pomeriggio visita dell'Acropoli,
ed una breve puntata al
borgo di Populonia, con
salita sia sulla torre che
sul bastione. Piuttosto
che rimanere nel silenzio
del golfo di Baratti, ci
spostiamo a PIOMBINO, intenzionati
a vedere un po' di movimento
e (dopo tanti pasti di "terra",
con cinghiale !) a cercare
un posto per una cena a
base di pesce. Sistemazione
-anche per il pernottamento-
nel comodo parcheggio con
vista a mare in fondo al
paese, circa 300 mt. dopo
la centrale piazza Verdi,
in direzione del cimitero.
Giro per la cittadina, sosta
al mercato coperto e nelle
2 piazze principali: Piazza
Bovio e piazza Verdi, molto
animate. Con sorpresa rileviamo
che Piombino non è solo
quella grigia località di
ciminiere e del porto che
si vede quando si va a prendere
un qualche traghetto, ma
ha anche un bel nucleo antico,
con un grande castello,
il rivellino, mura bel conservate
ed il lungomare con palme
e grandi agavi. Alfine decidiamo
(consigliati anche da gente
del luogo) che il posto
che fa per noi è l'Osteria
"Mamma Carla" (corso Vittorio
Emanuele II n. 60 - tel.
056532822 - 3331948735 -
3285445912 - 3385814498).
E lì, accompagnati da un
buon bianco, gustiamo tanti
antipasti (panzanella di
pesce, alicette alla povera,
polpo, cozze), stoccafisso
cipolla-patate, grigliatina
di pesce, e dolce; infine
c'è il piacere di pagare
un conto contenuto. Dopodichè
siamo tutti allegri e c'è
chi si improvvisa accattone
(Ileano in questo ruolo
per qualche minuto è apparso
perfin credibile !) e chi
è rapito davanti alle fattezze
di un manichino femminile
(Ugo inginocchiato davanti
alla vetrina di calze e
intimo).
martedì 8/12 - Siamo svegliati
dai gabbiani. Qui salutiamo
l'equipaggio Rina e Giuseppe
Corelli di Albinia: loro
così vicini a casa tornano
alla base, e in questi giorni
sono stati con noi per conoscere
più da vicino il nostro
Club e confermare la decisione
di partecipare al viaggio
di aprile 2010, con destinazione
Siria e Giordania: è la
meta di cui si è parlato
tanto in questi giorni e
che rappresenterà l'iniziativa
top dell'anno che sta per
giungere...... Lasciata
Piombino, ci dirigiamo a
CASTAGNETO CARDUCCI. Breve
visita al seicentesco palazzo
Espinassi Moratti, del fattore
che lo mise a disposizione
di Giosuè Carducci, divenuto
ormai famoso, che, dopo
Bolgheri, vi abitò fino
al 1859; la guida ci illustra
la vita ma soprattutto le
birichinate e i tanti tradimenti
alla moglie del poeta, e
ci intratteniamo in quello
che fu il suo studio, poi
ci spostiamo nella camera
da letto, ancora arredata
con mobilio, coperte e tappezzeria
dell'epoca. Un giro per
le strade del paese dove
c'è il castello della Gherardesca
e molti scorci che permettono
all'occhio di allungarsi
fino al Tirreno, e poi ci
avviamo verso casa. Sull'autostrada
Fi-Bo stavolta non incontriamo
la neve (come ci è accaduto
alla partenza), ma solo
un piccolo banco di nebbia
in zona Barberino. Nazzareno
e Rita ci salutano all'altezza
di Bologna, poi dopo tanti
scambi augurali con tutti,
ci diamo appuntamento .........
alla prossima
Rimasto da fare: mangiata
di "cacciucco" (la zuppa
di pesce alla livornese)
dell'Osteria di Mamma Carla
a Piombino - Parco costiero
della Sterpaia, dotato di
area sosta camper con servizio
di carico/scarico - Visita
del Museo archeologico di
Piombino, polo espositivo
dei parchi della Val Cornia,
dove sono trasferiti oltre
2000 pezzi provenienti dagli
scavi, in particolare di
Populonia, tra cui la preziosa
anfora d'argento del IV
sec. d.C. e il bel mosaico
dei Pesci del I° sec. a.C.
MARIA GRAZIA FINE SETTIMANA IN UMBRIA-TOSCANA
Nonostante la giornata uggiosa di fine ottobre decidiamo x un fine settimana in Umbria-Toscana
Partiamo da Rimini e ci dirigiamo verso Pieve Santo Stefano dove ci fermeremo la notte nell’AA
Percorriamo la via maggio che in questo periodo ha dei colori meravigliosi i boschi hanno tutte le tonalità dal giallo all’arancio al verde al rosso sino al marrone .A ponte Messa fermata d’obbligo nel forno sempre aperto che fa dell’ottimo pane toscano e non solo .Seconda tappa – sì perché la natura ci riempie gli occhi ma lo stomaco vuole la sua parte -al valico altitudine 1050 metri dove c’è un ristorante con ampio parcheggio ritrovo dei motociclisti e dei buongustai oltre ristorante vende affettati e formaggi dei quali vale veramente la pena fare una bella scorta .Oramai sono le 13 ci fermiamo x pranzare poi ancora 13 km e siamo a Pieve dove ci accoglie il gentilissimo custode dell’area gli diciamo che torneremo x la notte e proseguiamo x il santuario di Chiusi Laverna che dista di lì 19 km .Ancora il meraviglioso panorama dei boschi in autunno e arriviamo a Laverna dove gli immensi parcheggi visto il periodo sono semi-deserti , facciamo correre un po’ il cane poi visitiamo il santuario che è bellissimo e tenuto veramente bene .C’è nebbia ed è uno spettacolo surreale i boschi e il santuario immersi in una nuvola…….entriamo visitiamo il santuario dove nel 1224 San Francesco ebbe dal Signore in dono le stimmate…visitiamo l’antico oratorio..la chiesa e le tante cappelle ma quello che lascia senza fiato è all’esterno …rocce imponenti incastrate tra loro che sembrano sospese e in questo gioco di roccia e di foresta visitiamo la grotta dove c’ergiaciglio di S. Francesco Torniamo a Pieve dove passiamo la notte al mattino si riparte x Montone a circa una cinquantina di Km –il tempo non è migliorato .
Arriviamo a Montone come recita il cartello all’entrata -uno dei borghi medievali + belli d’Italia – sorpresa la marea di camper e auto dobbiamo parcheggiare il camper in una fabbrica dismessa a 2 km ma 2 passi fanno sempre bene scopriamo che c’è la festa dell’autunno : stand di agriturismi – giocolieri – ogni borgo ha organizzato trattorie che finita la festa spariranno …….nell’aria il profumo della carne alla brace . A Montone c’è una piccola AA tenuta molto bene ma oggi è al completo. Passiamo la giornata nel borgo e alla sera torniamo al camper la festa prosegue ma ci attira il calduccio della nostra casa viaggiante sono le 18 e partiamo verso San Sepolcro dove dormiremo nell’area di sosta . Dopo cena una passeggiata in paese dove si può passeggiare tranquillamente anche alla notte .Al mattino ritorno verso casa ……non è stato un viaggio in capo al mondo ma ugualmente bello purtroppo a volte facciamo migliaia di km e non ci accorgiamo delle bellezze che abbiamo intorno a noi