Sicurezza in camper

Morire per  causa del monossido di carbonio è molto più semplice di quanto si possa pensare, è un gas inodore, incolore, insapore e altamente  velenoso , uccide senza che ce ne accorgiamo ovviamente in ambienti chiusi e soprattutto in inverno inverno quando utilizziamo stufe o riscaldatori a combustione .

Il monossido di carbonio è molto pericoloso e letale, non è possibile individuarlo, come detto è inodore, incolore e insapore, se sta saturando l’ambiente dove siamo e non solo il camper se addormentati non ci accorgeremmo del suo avvelenamento, per renderci conto  se siamo stati intossicati, dovremmo essere svegli e capire  i primi sintomi, mal di testa,vertigini, nausea, convulsioni  e battito cardiaco accelerato (comunque associabili ad altre patologie tipo comune indigestione)

Se siamo addormentati  o se associamo i sintomi suddetti a altre patologie in pochissimo tempo (tra le due ore e i 3 minuti a seconda delle quantità di monossido di carbonio) avviene la perdita di coscienza e la morte. In caso di sospetto o avvertenza di avvelenamento per non perdere conoscenza aprire immediatamente le finestre e uscire all'aria aperta e in ogni caso avvertendo i  sintomi è tassativo andare al pronto soccorso per stabilire il livello di monossido nel corpo e nel caso intraprendere le dovute terapie. il processo di avvelenamento non si arresta immediatamente respirando aria pulita come descritto nell'articolo scientifico seguente.

Spiegazione scientifica presa da Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Intossicazione_da_monossido_di_carbonio

L'intossicazione da monossido di carbonio è un avvelenamento dell'organismo ad opera del monossido di carbonio, potenzialmente mortale. Il monossido di carbonio è una emotossina perché legandosi saldamente allo ione del ferro nell'emoglobina del sangue forma un complesso 205 volte più stabile di quello formato dall'ossigeno. La formazione di questo complesso fa sì che l'emoglobina sia stabilizzata nella forma di carbossiemoglobina (COHb) che, per le sue proprietà allosteriche, rilascia più difficilmente ossigeno ai tessuti. L'intossicazione da monossido di carbonio conduce a uno stato di incoscienza (il cervello riceve via via meno ossigeno) e quindi alla morte per anossia.

Il monossido di carbonio si lega più saldamente all'emoglobina, rispetto all'ossigeno, a causa della struttura dei suoi orbitali molecolari: infatti, a differenza dell'ossigeno, non solo cede un doppietto di elettroni al ferro, ma ha anche due orbitali π liberi che possono ricevere ulteriori elettroni dagli orbitali d del ferro, stabilizzando ulteriormente il complesso. Sempre a causa della sua alta affinità per il ferro, svolge un ruolo tossico all'interno dei mitocondri: il monossido di carbonio si complessa con i citocromi della catena di trasporto degli elettroni perché questi contengono l'eme come gruppo prostetico (ipossia citotossica). L'intossicazione da monossido di carbonio rende la cute del cadavere di un tipico colore rosso ciliegia, tanto da farlo sembrare ancora vitale. Per la sua tossicità, il monossido di carbonio fu utilizzato in camere a gas mobili (semplici autocarri in cui venivano stipate dalle 50 alle 60 persone a cui venivano fatti respirare i gas di scarico prodotti dal motore) definite però dagli esecutori "inefficienti" dal punto di vista quantitativo.

Arrivati a queste conclusioni scientifiche, riteniamo che la manutenzione, la sostituzione e qualunque altra operazione sugli impianti di riscaldamento del camper vada eseguita solo ed esclusivamente da personale specializzato e informato tecnicamente sul materiale su cui sta operando. Chiudere griglie di areazione, deviare condotti di scarico o quant’altro che possa limitare il giusto approvigionamento di aria all’impianto di riscaldamento può causare accumulo di monossido di carbonio con le conseguenze tragiche sopra descritte, risparmiare euro per mettere a rischio la vita non è un operazione molto furba. Dove c’e’ combustione c’è consumo di aria… la stessa aria che respiriamo

La Corte di Cassazione, con la sentenza 11 gennaio 2012, n. 442 ha escluso la possibilità di trasportare all’interno del proprio veicolo delle taniche di gasolio o benzina in quantità superiore ai limiti previsti, ovvero 10 litri, configurandosi nella fattispecie il reato individuato dall'art. 40, comma 1, lett. b), del D.Lgs. n. 504/1995. Oltre a essere un reato e' anche motivo di sicurezza non avere infiammabili non contenuti in serbatoi appositamente creati per il loro uso.