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"Dalla via Emilia al West...Prof.F.Guccini" idee di viaggio nel nostro territorio e non solocastelli...borghi antichi...verdi colline e tutto il patrimonio culturale e turistico Emiliano-Romagnolola pagina contiene un numero considerevole di immagini e testi il suo caricamento può risultare lento e il consumo di dati per dispositivi mobili alto
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Dalla Rocchetta Mattei al Santuario di Bocca di Rio passando dal lago del Brasimone4 Passi per Bologna piccola guida alla visita della città
MUSEO MARCONI, MAUSOLEO
MARCONIANO, VILLA GRIFFONE
Tra le attività che il museo promuove vi
è un programma di divulgazione scientifica per le scuole che si avvale
di un laboratorio di esperimenti didattici relativi alla storia dell'elettricità,
all'elettromagnetismo e alle telecomunicazioni. Nel parcheggio sottostante non è presente nessun divieto ne controndicazione per la sosta camper, area attrezzata camper a Sasso Marconi (7 km)
Via Celestini 1 - 40037 Pontecchio Marconi, (Bologna)- Italy foto Galassiacamper, testi Fondazione Marconi http://www.fgm.it/ http://www.museomarconi.it/ Autostrada A1 uscita Casalecchio di Reno o solo con telepass Sasso Marconi nord per provenienze Nord, Sasso Marconi da sud strada statale Porrettana da Casalecchio di reno o da Pistoia. Nei dintorni a pochi chilometri il Castello della Rocchetta Dozza Imolese tra il verde dei prati, l'azzurro del cielo e il l rosso dei campi arati. Un viaggio nella storia dell'antico Borgo medievale la cui rocca domina le vallate. Sulla dolce collina Bolognese al confine con le terre di Romagna,Ducia e Dutia inomi più antichi; Dozza l'attuale. Questa l'evoluzione del nome del Borgo, passato attraverso le forme di Duza e Doccia, prima dell'esito finale.Tanti suoni per legare questa località ad un solo elemento: l'acqua, la cui mancanza ne ha caratterizzato il nome, e quindi, la storia. Dallo stemma del Comune, con il grifo che si abbevera, ai ritrovamenti di un antico acquedotto proveniente da Monte del Re, fino a toponimi delle chiese, tutto collega il nome di Dozza alla "doccia", condotto in cui scorre l'acqua. Il Borgo Medievale di Dozza, uno dei cento “Borghi più Belli d’Italia”, si trova a sud di Bologna, a 6 km da Imola ed è posto sul crinale di una collina che domina la valle del fiume Sellustra e scende dolcemente verso la via Emilia. A Dozza, l’arte si fa paesaggio urbano ed arreda i muri delle case, le strade e le piazze, inondando di luce e stili diversi ogni angolo ed aprendosi a squarci di colori improvisi.
Il suo centro storico, dalla caratteristica
forma a fuso, conserva intatto l’originale tessuto edilizio di stampo medioevale,
e la possente Rocca Sforzesca, posta all’apice del paese si armonizza perfettamente
con il resto dell’abitato, che segue il tracciato delle antiche mura. Da visitare gli appartamenti del piano nobile, il salone, i salottini e le camere da letto, la cucina, le prigioni, le stanze di tortura, i camminamenti sulle torri. Al secondo piano si trovano il Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto e la Collezione Mascellani, mentre i sotterranei ospitano l'Enoteca Regionale dell' Emilia Romagna. guarda il filmato Nel centro storico, al quale danno colore e atmosfera i muri dipinti (filmato), meritano inoltre una visita la Chiesa prepositurale di S. Maria Assunta in Piscina, edificata nel XII sec. sui resti di una precedente chiesa romanica - contiene una tavola del 1492 di Marco Palmezzano -, il Rivellino, dentro il quale è ricavata la porta settecentesca di accesso al borgo, e la Rocchetta di origini trecentesche.
A Dozza non è presente un area di sosta dedicata per i camper, nella piazza sotto la rocca non vi sono divieti ne controindicazione per la sosta dei nostri mezzi, Dozza si raggiunge dalla Via Emilia e si trova a circa metà strada tra Imola e Bologna, a Toscanella seguire le undicazioni Dozza. il viaggio continua verso Imola……. foto di proprietà di Galassiacamper
Imola
Con i suoi 69 mila abitanti, posta
lungo la via Emilia a cerniera fra Emilia e Romagna, Imola è conosciuta
a livello internazionale per alcune eccellenze quali l’autodromo “Enzo e
Dino Ferrari”, l’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro”,
il ristorante San Domenico ed aziende leader mondiali nel packaging, negli
impianti ceramici, nelle strumentazioni elettrodentali e nella ceramica.
Famosa nel mondo anche per il suo autodromo La voglia di velocità appartiene al patrimonio degli imolesi fin dall’antichità. Nell’80 a.C., all’epoca della civiltà romana, Imola disponeva già di un anfiteatro in cui correvano le bighe, forse segno premonitore di un futuro… di corse! 1952 Il collaudo della pista a lavori ultimati è eseguito il 19 ottobre 1952 dai pilotiAscari, Farina e Villoresi sulle Ferrari, Bertocchi sulla Maserati, Masetti sulla Gilera e Lorenzetti sulla Guzzi. È il 25 aprile 1953 quando il circuito viene ufficialmente inaugurato con la disputa del Gran Premio Coni, prova del Campionato Italiano di motociclismo che vedrà vincitori gli stessi Masetti e Lorenzetti. Sempre nel 1953 la gestione dell’Autodromo è assunta dall’E.S.T.I. (Ente Sport e Turismo Imolese), con presidente Tommaso Maffei Alberti. Il 21 aprile 1963 si assiste all'esordio della Formula 1 sul tracciato imolese. Si tratta della prima gara non ufficiale, vinta dallo “scozzese volante” Jim Clark con la Lotus Climax Brm con la quale alla fine della stagione diventa Campione del Mondo. La scuderia Ferrari non partecipa. Il 1972 è l’anno di una grande idea motociclistica: Checco Costa inventa la “Daytona d’Europa”, ovvero la mitica 200 Miglia trasportata sull’altro lato dell’Atlantico. Dopo ampi lavori di ristrutturazione del circuito e la costruzione del nuovo edificio box – all’epoca il più moderno d’Europa – si svolge, nel settembre 1979, un nuovoGP di Formula 1. Pur non essendo valido per il Campionato del Mondo, vede la presenza di tutti i team partecipanti al campionato. Vince Niki Lauda sulla Brabham di Bernie Ecclestone. la storia continua qui...
a distanza di anni, continua al Tamburello e alla statua nel parco delle Acque Minerali il pellegrinaggio in ricordo di un giorno tragico in cui perse la vita un grande pilota, Ayrton Senna, da non dimenticare la stessa tragedia il giorno prima, in cui perse la vita il meno famoso Roland Ratzenberger foto e testi Comune di Imola, Radici Imolesi, Autodromo Enzo Dino Ferrari, le foto dell'autodromo dall'archivio storico dell'Associazione Ufficiali di Gara Bologna www.ufficialigarabologna.com per sostare a Imola: Area attrezzata gratuita Riverside, sul fiume Santerno, via Luigi Pirandello nei pressi dell'ingresso principale dell'autodromo e nelle vicinanze del centro storico. Apertura annuale, forse è superfluo indicare come arrivarci... strada statale 9 Via Emilia A14 uscita Imola il viaggio continua verso Faenza...
« Le città di Lamone e di Santerno conduce il lïoncel dal nido bianco, che muta parte da la state al verno. » (Dante Alighieri, Inferno, Canto XXVII) Faenza
Faenza
è collocata sull'asse della Via Emilia all'incrocio con l'antichissima via
che congiunge il porto di Ravenna con la Toscana e il mar Tirreno e questa
posizione le ha consentito, nei secoli, di allacciare rapporti non solo
con le altre città romagnole e con il mare Adriatico, ma anche con Firenze
e con l'area toscana.
Francesco Manfredi, diventato signore
di Faenza (1313), contribuì al compimento del ponte delle Torri (tra la
città
testi e foto Proloco Faenza, guarda il video punto sosta gratuito presso il parcheggio del giardino centro Marconi, ingresso da via G.Marconi, (riferimento farmacia comunale 2) praticamente in centro. a pochi chilometri altri antichi borghi: Imola (info in questa pagina), Bagnara di Romagna, Brisighella, Dozza Imolese (info in questa pagina) Lugo. Forlì, Bertinoro Area gratuita Parcheggio dell'Argine, situato in via Donne della costituzione, carico e scarico, illuminato, tranquillo a poca distanza dal centro Lasciando il camper nel parcheggio una visita al centro di Forlì. Nel centro storico di Forlì, sono facilmente riconoscibili i due assi viari principali di origine romana, suddivisi nei quattro principali corsi (Mazzini, Garibaldi, Diaz e della Repubblica) che convergono in Piazza Saffi. Su di essa si affacciano alcuni fra i monumenti più rappresentativi delle varie epoche cittadine: la basilica romanica di San Mercuriale con l'imponente campanile originale del XII secolo, il Palazzo Comunale, risalente al XIV secolo e rimaneggiato più volte con la Torre dell'Orologio, i quattrocenteschi Palazzo del Podestà e Palazzo Albertini, sede di interessanti esposizioni, e il novecentesco Palazzo delle Poste, esempio di architettura del Ventennio. Da vedere, inoltre il Duomo, la Chiesa del Carmine, l'Oratorio di San Sebastiano, la Pinacoteca Comunale che conserva l'Ebe del Canova e i nuovi Musei San Domenico, la Rocca Sforzesca di Ravaldino e Palazzo Romagnoli, che ospita in via Albicini le Collezioni del Novecento.
Bertinoro a pochi chilometri da Forlì, un tipico esempio di cittadella medievale ricca di mura, torri e case antiche, situata al centro della pianura di Romagna in posizione panoramica, sulle pendici di due colli Monte Cesubeo e Monte Maggio, Bertinoro domina un suggestivo paesaggio la cui vista si estende fino al mare. In cima al borgo, la rocca millenaria anteriore al secolo X, nella quale soggiornò l'imperatore Federico Barbarossa nel 1177 e dal XVI secolo al 1970 fu sede vescovile. Recentemente restaurata, oggi ospita il Centro Residenziale Universitario dell'Alma Mater Studiorum di Bologna. E' considerata la 'Città dell'ospitalità' per la tradizione della Colonna delle Anella, ognuna di esse corrispondente ad una delle antiche famiglie che ospitava il forestiero che legava ad esse il proprio cavallo arrivando in paese. La tradizione è evocata la prima domenica di settembre di ogni anno.
Dall'uscita del parcheggio girare a destra in direzione Cesena/Rimini, alla località Capocolle girare a destra per Bertinoro, da forlì dista 15 km, nell'attraversare Forlimpopoli uno sguardo alla roca e alla statua del gastronomo e scrittore del ancora piu' che attuale libro di cucina Pellegrino Artusi, nativo del posto. Bertinoro è dotato di un parcheggio pubblico in Viale Superga, 190 dove e’ ammessa la sosta dei camper,con carico e scarico e illuminazione notturna. Sulle vie del Passatore Sulle vie del Passatore, in una manciata di chilometri un viaggio low cost nella storia e luoghi del (falso…) Robin Hood della Romagna Il Verghereto e le sorgenti del Tevere
in viaggio tra la natura selvaggia VERRUCCHIO.....TRA LE MURA DEL BORGO Un pizzico di storia. La struttura del paese di Verucchio è di epoca medioevale. Tra la fine del XII secolo e il 1462 l'inespugnabile Rocca di Verucchio è il feudo da cui i Malatesta tengono saldo il proprio potere sull'intera costa e sulle Marche. Il 31 Ottobre 1462 un assedio risolto con l'inganno da parte di Federico da Montefeltro decreta la fine del dominio malatestiano sulla rocca. Finita la Signoria Malatestiana, Papa Leone X assegna a Verucchio il titolo di Città (1518). Le famiglie comitali che succedono a Verucchio sono quelle dei Medici (un ramo della potente famiglia fiorentina) e dei Pio Comneno. Dopo la metà del '500 Verucchio torna in possesso della Chiesa.Il percorso si snoda tra le antiche vie del borgo, nelle piazze su cui si affacciano imponenti palazzi, lungo i tratti suggestivi che costeggiano le mura medievali, interrotti dai torrioni (dai quali si gode una vista mozzafiato sulla Valmarecchia e sulla costa adriatica) e dalle porte superstiti che ancora segnano l’ingresso alla cittadella. Piazza Malatesta (Palazzo Comunale: già Palazzo Ripa e Palazzo Ricci) – Porta e rione di S. Andrea e Torrioncino – Rocca del Sasso – Torre Civica – Porta di Sant’Agostino – Mura del Fossato – Cisterna dell’Acqua – Scalinata dei fossi– Chiesa Collegiata – Mura e Torrione di S. Giorgio – Chiesa di S. Giorgio e convento dei Cappuccini – Porta del Passerello – Rocca del Passerello poi convento e chiesa di S. Chiara (c.a 1636)
monumenti ed i palazzi raccontano secoli di storie e riflettono lo splendore di questa cittadina e delle potenti e nobili famiglie che la popolarono. per visitare questo antico e bellisismo borgo vi consigliamo la sosta camper comunale con 4 posti camper su fondo pavimentato, situata appena fuori il centro del paese. Apertura annuale. Per arrivare a Verrucchio, autostrada A14 uscita Rimini nord per chi proviene da nord, Rimini sud per le altre provenienze, dalla via Emilia a Sant'arcangelo di Romagna prendere per Verrucchio. foto, testi Comune di Verrucchio, proloco Verrucchio http://www.prolocoverucchio.it/ http://www.comune.verucchio.rn.it/ .......sulla stessa strada avanti pochi chilometri....
San Leo Vassi in San Leo e discendesi in Noli, Dante Alighieri, canto IV del Purgatorio..........
San Leo è situato su un enorme masso roccioso tutt'intorno invalicabile; vi si accede per un'unica strada tagliata nella roccia. Sulla punta più alta dello sperone si eleva l'inespugnabile Forte di San Leo. Ospitò tanti personaggi storici come Dante, S.Francesco d'Assisi ed il Conte di Cagliostro. Di notevole fascino l'intero borgo come il patrimonio architettonico conservato; ne sono un esempio la Pieve preromanica, il Duomo romanico lombardo del sec. Xll, il Forte e tante altre strutture sparse sul territorio comunale come il convento francescano di S. Igne. Il panorama è uno dei più belli e caratteristici dove la vista spazia dai monti fino al mare. un pochino di storia non fa mai male.. Altura sacra agli dei quando vi giunse il Santo Leo nel 3° secolo, fu da questi ritenuta luogo ideale per la diffusione del cristianesimo che da qui, infatti, si irradiò per tutta la regione circostante, configuratasi più tardi come diocesi di Montefeltro (l’antico nome della città). Nel turbinio di guerre fra Goti e Bizantini, Longobardi e Franchi, San Leo vede crescere la sua fama di fortezza inespugnabile. Elevata a rango di capitale del Regno Italico nel 963 da Berengario II° qui rifugiato, la minuscola ma fortissima città subì per parecchi mesi l’assedio di Ottone I°, l’imperatore di Germania. Intorno al 1200 ha inizio qui la signoria dei conti di Montefeltro che, divenuti poi duchi di Urbino, tanta parte avranno nello sviluppo della civiltà rinascimentale. Intanto la rocca si amplia e si abbellisce, soprattutto per il genio di Francesco di Giorgio Martini, architetto militare dei duchi di Urbino. Il bembo lo definisce “mirabile arnese di guerra”. I fasti politico-militari di San Leo cessarono nel 1631 quando, estintasi la famiglia ducale di Urbino, il territorio passa allo Stato Pontificio. La rocca, cessata la sua funzione militare, viene degradata a carcere. In essa finisce i suoi giorni, tra gli altri, Giuseppe Balsamo, meglio conosciuto come Conte di Cagliostro (la foto della grata che chiudeva la cella del pozzetto, visitabile,ancora oggi è meta di amanti del esoterico alla ricerca della sua aura), figura enigmatica e piena di fascino, intorno alla quale si è dispiegata una vasta letteratura, , non esiste una tomba di Cagliostro dal suo certificato di morte si evince che.. Come eretico, scomunicato, peccatore impenitente gli viene negata la sepoltura secondo il rito ecclesiastico. Il cadavere è tumulato proprio sulla estrema punta del monte che guarda ad occidente, quasi ad uguale distanza tra i due fortilizi destinati alle sentinelle, comunemente denominati il Palazzetto e il Casino, sul terreno della Reverenda Camera Apostolica la leggenda vuole che il suo corpo sia stato gettato dalla rupe, a San Leo morì anche Felice Orsini.
per visitare questo splendido e antico borgo: area di sosta gratuita all'ingresso del paese Strada Leontina Quattroventi [SP22], 61018 San Leo Tel.: +390541916211 foto Galassiacamper, Testi galassiacamper, proloco San Leo
per molti il Montefeltro fa parte della Romagna.... noi lo facciamo nostro per raccontarvi di questo splendido paese Monte Cerignone Benvenuti a Mons Cerignonis, dove il tempo si è fermato... benvenuti tra queste mura dove si ode il clangore delle spade, dove la linea di sangue disegna il confine, dove le spose son fanciulle che attendono silenti il ritorno dello sposo dopo la battaglia. E lo accolgono con feste e con banchetti, perchè ogni battaglia vinta è onore locandina della festa medievale Molti son li animali a cui s'ammoglia, e più saranno ancora, infin che 'l veltro verrà, che la farà morir con doglia. Questi non ciberà terra né peltro, ma sapienza, amore e virtute, e sua nazion sarà tra feltro e feltro.» Dante Alighieri, Inferno 100-105 Di battaglie ci accingiamo a raccontare, non perchè amiamo la guerra, ma perchè riconosciamo il valore. Nei tempi che vogliamo raccontarvi la battaglia faceva parte della vita, era il pegno per il pane, per il grano, per la casa. Nulla era scontato, la lotta era incessante e ogni cosa posseduta poteva esser perduta, la vita tolta e sopraffatta. In questa cupa lotta si formavano uomini forti, avvezzi ad ogni strazio, pronti al sacrificio, decisi nel momento del bisogno. E la battaglia era cruenta, gli sguardi si incrociavano balenando tra le sottili feritoie degli elmi ed ogni uomo conosceva il valore di colui che gli stava di fronte. Uomini fieri, soli, pronti a difendere la propria terra, la propria famiglia, il proprio sangue. Uomini di spada, pronti al comando e al sacrificio. Ma solo nel sangue versato si misurava il coraggio?
Il piccolo centro di Monte Cerignone, costruito su uno sperone di roccia, è dominato dalla Rocca del XIII secolo che ne determina il caratteristico profilo. Situata in una posizione anticamente strategica il Castrum con il Papato è divenuto sede del Tribunale del Montefeltro; nel XV secolo è stato tramutato in dimora estiva di caccia di Federico da Montefeltro acquisendo la struttura architettonica attuale con il contributo di Francesco di Giorgio Martini. Il centro storico originario mantiene la struttura quattrocentesca: dalla graziosa rinascimentale Piazza Begni, ai piedi della Rocca, parte il vicolo che conduce alle Chiese. La Chiesa parrocchiale custodisce una preziosa croce latina del XII secolo e tradizionalmente attribuita ai crociati; la piccola chiesa seicentesca della Madonna del Divino Soccorso affianca la monumentale chiesa quattrocentesca dedicata a Santa Caterina, oggi sala polivalente e anticamente cappellania dei Cavalieri del Sovrano Ordine di Malta, di cui si conserva il simbolo della Croce. La centrale piazza Clementina ricorda i natali di Giovanni Manganelli, futuro Papa Clemente XIV. Scendendo verso il fiume si trova il Borgo, la parte del paese costruita sulle rive del fiume Conca, che conserva elementi architettonici quattrocenteschi e un mulino ancora in funzione. per informazioni: Comune tel: 0541.978522 e-mail: comune.moncerignone@provincia.ps.it web: www.comune.montecerignone.pu.it Ufficio Turistico, Pro loco: 0541.978713 un fine settimana nelle terre del celebre Maestro tra cultura arte e... tavola Antichi Borghi Emiliani Al Castello di Gropparello nelle vicinanze del castello (10 min ) il punto sosta per i camper
dall'atmosfera magica e fuori dal tempo, dove è stato creato il Parco delle Fiabe, il primo parco emotivo d’Italia, dove è possibile vivere una magica esperienza fuori dal tempo, immersi in uno scenario naturale di rocce millenarie e alberi secolari. Ma chi viveva nel bosco? Vivevano le Fate, i Folletti, gli Elfi, i Druidi...
foto proprietà Castello di Gropparello, testi Wikipedia, Galassiacamper, Castello di gropparello segui gli eventi in programma qui: http://www.castellodigropparello.it/it-it/calendario.aspx Castell'Arquato
Da qualsiasi via d'accesso si giunga a Castell'Arquato il borgo subito affascina, quasi sorprende per la sua intatta, inaspettata medievalità che un tempo custodiva un accesso all'operosa Pianura Padana. Le antiche case color della terra scendono da un pendio che le rende, soprattutto nelle giornate limpide, visibili da molto lontano. E subito i colori delle costruzioni volute dall'uomo si fondono con quelli che la natura ha miscelato dalla notte dei tempi.
Approfondendo l'analisi oltre l'impatto visivo si scopre che il terrazzo naturale sul quale si è nei millenni costruito il paese, mattone dopo mattone, è costituito da sedimenti di origine marina. E qui inizia la preistoria di questa splendida sezione del territorio piacentino modellato anche dal Torrente Arda: essa affonda nel mare che ricopriva il bacino padano fino a 800.000 anni fa. Indizi della sua storia, ma anche della quotidianità degli abitanti che si sono succeduti sul suo territorio nei secoli e nei millenni, si ricavano dai documenti. Liguri, Galli, Romani, poteri ecclesiastici e civili, papi, cavalieri di ventura e signori Rinascimentali hanno lasciato traccia nella storia arquatese. Le fonti documentarie, tutto sommato ancora poco studiate in modo organico, tracciano dunque un cammino denso che accompagna fino ai giorni nostri. Il primo documento scritto conosciuto sarebbe la copia di un atto di vendita del 13 marzo 760 (nelle Carte di Varsi), quindi di età longobarda: in esso leggiamo chiaramente la dicitura in finibus castri Arquatense. In documenti del VII secolo si trova la dicitura Castro fermo, nell'800 accompagnata da Arquatense, da questa data compare anche fines castellana che diventa la denominazione prevalente. Per chi ama la magia dei borghi medievali e' una visita d'obbligo
alcune curiosità Il pozzo del sole Nel quartiere del ''Sole'' esiste un pozzo di cui si hanno notizie nei testi dei principali storici: A. Boccia e L. Molossi. Dalle descrizioni si deduce che é ubicato in una piazzetta del quartiere. La canna del pozzo misura 111 braccia dal pelo dell'acqua (1 braccio = 0.6 metri), la profondità dell'acqua non é mai stata misurata. Per quanto si estraesse acqua il livello non era mai soggetto a variazioni. Accostando l'orecchio alla bocca del pozzo si sentiva un rumore simile a quello di un torrente. Bisognava inoltre attingere con attenzione poichè la corrente tendeva a trascinare i recipienti; questo fa si presumere la presenza di un fiume sotterraneo. La Torretta Da fonti ottoncentesche apprendiamo che cento tese (1 tesa =1.7 m) a SUD-OVEST del paese su un poggio in posizione dominante su tutte le vie di accesso, vi era un antica torre quadrata che serviva da vedetta con mura di cinque braccia di larghezza (circa 3 metri). Oggi nel luogo sono ricoscibili solo pochi ruderi. Le ''Case Arse'' La località si raggiunge partendo da dove era ubicato il convento dei Riformati oltre il ponte sull'Arda. Sembra che in questo luogo sorgesse un agglomerato abitativo, ciò parrebbe confermato dalle continue scoperte fatte nei secoli passati di fondamenta di case e di sepolcri con scheletri coperti di lastre di pietra altre curiosità del paese le trovate qui A Castel Arquato non e' presente una sosta camper, è possibile sostare nel Punto sosta nel parcheggio lungo il fiume, a 500 metri dal centro storico. Sempre aperto. Da Fiorenzuola d’Arda , svoltare lungo la strada Provinciale di Bardi direzione Castell’arquato La Rocca di Badolo gps 44°21′59″N 11°16′28″E
La Rocca di Badolo raggiunge l'altezza di 476,2 metri sul livello del mare, una quota nella media per un rilievo posto nella sua latitudine. La sua vetta è raggiungibile attraverso la strada provinciale n.58 Di Bàdolo, che conduce anche al santuario posto sulle pendici meridionali dell'altura, la Madonna della Rocca di Bàdolo (435,2 metri di quota). Le pareti verticali di arenaria del Contrafforte Pliocenico che caratterizzano la suddetta altura sono da sempre il luogo di allenamento degli arrampicatori bolognesi. A Badolo, come in altre palestre della zona, la roccia che per sua natura non presenta particolari irregolarità non permetteva quindi un'arrampicata libera (naturale), per questo motivo gli scalatori di Bologna hanno iniziato a scavarla ed attrezzarla in modo da consentire in seguito quella che ad oggi è considerata la palestra per eccellenza di Bologna. Ad oggi ci sono più di 180 vie di arrampicata con gradi di difficoltà compresi tra il 3b e l'8a+ ed una non banale ferrata allestita dal CAI.
testi e foto Galassiacamper, Wikipedia, Google Maps nei dintorni zone dove poter sostare con il camper nel verde dell'appennino Bolognese,area camper Sasso marconi, uscita A1 Sasso Marconi poi direzione Badolo segnalata da cartelli stradali. al di fuori del nostro territorio Ville Venete della Riviera del Brenta Risalendo o discendendo dipende da dove provenite la Val Pesarina, a circa metà strada tra la Carnia e il Cadore, ci si imbatte in un piccolo e affascinante Borgo ricco di storia ma sopratutto ricco di "tempo"....... vai alla pagina | soste camper | assistenza | utilita |raduni | fiere-eventi | camper club | territorio |home | | contatti | a tavola | fai da te | scadenze | diari di viaggi | sicurezza | sagre eventi | meteo |
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